Le isole più occidentali dell’arcipelago, Alicudi e Filicudi sono caratterizzate da crateri di vulcani spenti, con favolosi ambienti selvaggi e rigogliosi fondali sottomarini.
A Filicudi si ammirano: il Faraglione La Canna (alto circa 85 mt.), lo Scoglio della Fortuna e la spettacolare Grotta del Bue.
La silenziosa Alicudi (è vietata la circolazione delle auto), è l’isola più "selvaggia" e vi si possono scoprire incredibili scenari di impronta mediterranea, come lo Scoglio della Galera.
Alicudi
La più lontana (da Tropea) e meno abitata delle Eolie, già chiamata Ericusa, a motivo delle piante di erica, una specie arborea che tuttora vi abbonda.
Ha acque molto pescose e scenari paesaggistici di grande varietà e bellezza. Una visita è d'obbligo al fortino naturale detto "Timpone delle femmine", usato un tempo per nascondere le donne e quindi proteggerle in occasione delle incursioni dei pirati saraceni.
Si potrà salire in cima al vulcano oramai spento per godere del panorama e del tramonto unico sulle Eolie e sulla Sicilia. Al ritorno un bagno ristoratore accarezzati dalla brezza marina e dal mormorio del mare, gli stessi rumori che ascoltavano i primi abitanti del villaggio preistorico risalente al 4 secolo A.C.
Qui niente elettricità, quindi cena alume di candela nelle case dei pescatori, per poi uscire in riva al mare per ammirare le stelle.
Alicudi ha una superficie di appena 5 kmq ed i circa 100 abitanti sono chiamati "alicudari". Dal punto di vista archeologico Alicudi è ancora in gran parte inesplorata.
Filicudi
Il suo nome originale Phenicusa, significa ricco di felci. Si chima Fossa delle Felci il suo vulcano spento, dalla sommità del quale, a 774 metri, si gode un incomparabile panorama mozzafiato delle altre Eolie.
Da visitare in barca la grotta del Bue Marino. Quieta, dolce, tranquilla, Filicudi vive assime ad Alicudi una storia un pò assestante rispetto al resto dell'arcipelago eoliano. La superficie dell'isola è di appena 9 kmq ed è abitata da circa 200 persone chiamate "filicudari".
La conformazione dell'isola e ovale e si prolunga a sud nel promontorio di Capo Graziano, dove ancora oggi è possibile visitare il luogo dove esistono i resti di antiche capanne risalenti alla metà del 13 secolo A.C.
Qui come ad Alicudi si vivono i ritmi di una giornata silenziosa, senza il rumore assordante di automobili o motorini, ma soltanto i rumori della natura incontaminata.