Lipari, Salina, Vulcano, Alicudi, Filicudi, Panarea, Stromboli. In una parola: Eolie. Questo splendido arcipelago vulcanico, a nord di Messina, deve il nome al dio del vento, Eolo, che qui da sempre regna sovrano, insieme a Vulcano, il dio del fuoco. Elementi che hanno forgiato la bellezza – a volte aspra, a volte dolce – di queste isole, amate da grandi registi e attori, come Roberto Rossellini, Anna Magnani, Massimo Troisi, e frequentate dal jet-set internazionale. I vip impazzano a Panarea, fra i bagliori del cielo d’estate e i tuoni delle discoteche. A Vulcano, invece, i turisti si affollano attorno alla pozza dei fanghi miracolosi, si sfiancano in escursioni al cratere per poi rinfrescarsi con i bagni nella baia di sabbia nera di ponente. Nel capoluogo, e isola principale per dimensioni, Lipari, riposano appartate nel verde le ville dei milionari, mentre davanti alle spiagge bianche di pomice ormeggiano le barche di Sting, di Giorgio Armani e le grandi navi da crociera. Il giro di quest’isola è imperdibile, specialmente al tramonto, quando le scogliere vengono avvolte dagli ultimi raggi del sole. A Stromboli si respira la tranquillità accesa dei panorami e dei fondali, e si guarda verso l’alto sperando che iddu , come gli abitanti chiamano il vulcano, non si arrabbi troppo. Nella piccola Filicudi, intellettuali e politici si confondono con i residenti, in attesa di una visita alla Grotta del Bue Marino, mentre a Salina i boschi di flora mediterranea, introvabile altrove, coprono i due vulcani spenti che valsero il nome di Didyme, ovvero “gemelli”. Nella più selvaggia e remota Alicudi, infine, trionfa la pace del silenzio, rotto soltanto dallo sciabordare delle onde.
La storia delle Eolie, dal Paleolitico al Neolitico e fino a oggi, è costellata di invasioni, alleanze, dominazioni, santi, barche e pescatori. Dopo la dominazione greca, che terminò nel 580 d.C., Lipari scelse di allearsi con Cartagine, ai tempi delle Guerre puniche. Puntò sul cavallo perdente e pagò cara la sua scelta, ma la sua collocazione fu una spina nel fianco romano per tutta la durata della guerra. Roma sfruttò subito le appena sottomesse Eolie valorizzandone il commercio e le terme, come fecero tutte le altre dominazioni successive, specialmente i Normanni nel Medioevo, e in seguito Svevi, Angioini e Aragonesi, fino al Regno di Napoli. La posizione strategica delle Eolie stuzzicò la fantasia del ferocissimo pirata Barbarossa, che nel 1544 d.C. piombò nell’isola con decine di navi, rase al suolo la resistente Lipari, espugnò la Rocca del Castello costruita dai Greci e deportò la maggior parte della popolazione. Solo con la dominazione spagnola l’arcipelago ricominciò a fiorire: la Rocca fu riempita di chiese, la cattedrale fu riedificata e dedicata a San Bartolomeo, uno dei 12 apostoli, martirizzato in Armenia, patrono delle Eolie. Secondo la leggenda, il suo corpo, nel sarcofago, sarebbe approdato miracolosamente a Lipari nel III sec. d.C. sulla spiaggetta del Porto delle Genti. A ricordarlo, sul fondo della navata, una statua che lo raffigura: 400 kg di argento che vengono portati in processione ogni 24 agosto.
Le Isole Eolie formano un arcipelago costituito da sette isole vere e proprie (Lipari, Salina, Panarea, Stromboli, Vulcano, Alicudi e Filicudi), cui si aggiungono alcuni isolotti (come Basiluzzo, Strombolicchio, Dattilo e Lisca Bianca) e scogli affioranti dal mare. Le sette isole sono disposte a forma di “Y”. Essendo al largo della costa messinese, sono visibili da gran parte della costiera tirrenica della Sicilia quando non è presente foschia. Le Eolie sono tutte di origine vulcanica e la vegetazione è abbastanza diversificata. Durante la stagione primaverile, fioriscono molte specie di orchidee selvatiche, mentre sui terreni vulcanici più acidi sbocciano i cisti a fiori rosa e bianchi. La fauna non è numerosa, ma comprende alcune specie interessanti, come la lucertola delle Eolie, presente oggi solo sull’isolotto La Canna (a ovest di Filicudi), sullo Scoglio Faraglione (a ovest di Salina), su Strombolicchio e con modesti nuclei a Vulcano, dove sembra in via di estinzione per effetto della competizione con la lucertola campestre.
Alicudi e Filicudi
Le isole più occidentali dell’arcipelago, Alicudi e Filicudi sono caratterizzate da crateri di vulcani spenti, con favolosi ambienti selvaggi e rigogliosi fondali sottomarini.
A Filicudi si ammirano: il Faraglione La Canna (alto circa 85 mt.), lo Scoglio della Fortuna e la spettacolare Grotta del Bue.
La silenziosa Alicudi (è vietata la circolazione delle auto), è l’isola più "selvaggia" e vi si possono scoprire incredibili scenari di impronta mediterranea, come lo Scoglio della Galera.
Lipari
E' l'isola più grande: il suo comune raccoglie tutte le isole eccetto quella di Salina.
Interessante il Museo Archeologico, situato nel Castello di Lipari, che sorge in un’ampia baia sulla costa orientale, tra le due insenature di Marina Lunga, e Marina Corta, ancora oggi i migliori approdi. Splendide anche l’acropoli greca e la Cattedrale di origine normanna. Infine da non perdere un giro in barca per ammirare splendide cale, come quella del Fico, e le spiagge di Vinci, Valle Muria, Punta della Castagna e Capo Rosso.
Panarea
È l’isola più piccola e meno elevata delle Eolie (421 mt. il suo punto più alto, il Timpone del Corvo), ma la più antica di tutte ed attrae tantissimi turisti per le coste incontaminate, i fenomeni eruttivi subacquei e la movida notturna.
L'isola forma un minuscolo arcipelago insieme agli isolotti di Basiluzzo, Spinazzola, Lisca Bianca, Dattilo, Bottaro, Lisca Nera (di cui rimangono pochi resti), gli scogli dei Panarelli e delle Formiche. L’approdo turistico è nella contrada di San Pietro, con caratteristiche case, botteghe e negozi.
Salina
La seconda isola per estensione e con i rilievi più alti dell’arcipelago ospita un bellissimo bosco di felci (la Fossa delle Felci), a strapiombo su splendide spiagge come quella di Pollara.
Salina è anche famosa per essere stata il set del film “Il Postino” di Massimo Troisi e per la rinomata granita locale.
Stromboli
Stromboli è sede del più attivo dei vulcani europei, con spettacolari e frequenti eruzioni che si possono ammirare anche dall’Osservatorio di Punta Labronzo.
Con un po' di fortuna si può assistere alla Sciara del Fuoco: la colata lavica che scende fino al mare.
Da visitare il borgo di San Vincenzo dove attraccano le barche, con le sue caratteristiche casette bianche; la frazione di Ginostra abbarbicata sulla roccia e raggiungibile solo con una mulattiera; lo scoglio dello Strombolicchio, nato da una delle più antiche eruzioni vulcaniche delle isole Eolie.
Vulcano
Therasia”, che letteralmente si traduce “terra calda”, è l’antico nome dell’isola sacra al dio Vulcano. L’isola Vulcano è riconosciuta mitologicamente, nella tradizione greca, la sede delle fucine di Efesto, dio del fuoco, della tecnologia e della metallurgia, il dio Vulcano, da cui deriva il nome attuale dell’isola. Si narra che il dio Vulcano, aiutato dai Ciclopi, forgiava le armi per gli déi.
L'’isola è il risultato della fusione di alcuni vulcani, il Vulcano della Fossa, affiancato dal più piccolo, Vulcanello.